La Cistite Interstiziale nell’infanzia
Come per la CI nella popolazione adulta, non si conosce l’esatta prevalenza della malattia nella fascia che va dall’età pediatrica all’ adolescenza. Pochissime informazioni sono state pubblicate sull’argomento e quindi sono praticamente inesistenti dati epidemiologici, criteri diagnostici ed indicazioni sui trattamenti specifici. Molte persone che arrivano ad una corretta diagnosi di CI dichiarano che l’insorgenza dei loro sintomi è iniziata in età pediatrica o adolescenziale. Per descrivere la patofisiologia, la diagnosi ed i trattamenti farmacologici della CI nel bambino abbiamo esaminato la letteratura pediatrica e nell’adulto pertinente alla CI.
La CI è una malattia difficile da diagnosticare e si è erroneamente pensato che fosse poco comune nel bambino. I bambini che presentano sintomi complessi di CI spesso sono confusi con quelli con disfunzioni della minzione. Le tecniche diagnostiche ed i trattamenti sono per forza di cose gli stessi applicati per l’adulto, solo lievemente modificati affinché siano garantiti l’appropriatezza e la sicurezza per il bambino.
Sintomi
I sintomi della CI sono uguali sia nell’adulto e sia nel bambino caratterizzati da una anormale frequenza minzionale diurna e notturna, urgenza e dolore pelvico/addominale che spesso iniziano con l’assunzione di alcuni cibi o bevande in più dell’88% di bambini affetti. Può manifestarsi talvolta anche l’enuresi, ossia la perdita di urina durante il sonno notturno. Questo è indirettamente confermato dal fatto che molti pazienti con CI riferiscono l’insorgenza dei loro disturbi in età pediatrica o solo un po’ più tardi. E come l’adulto, anche il bambino può manifestare altre condizioni croniche associate come la fibromialgia, la vulvodinia, fenomeni allergici, problemi gastrointestinali, reflusso urinario, enuresi o incontinenza.
Diagnosi
Quello che si conosce oggi circa la diagnosi di CI nel bambino deriva dalle conoscenze acquisite nell’adulto. Gli interrogativi riguardo questo aspetto non sono ancora definitivamente chiariti. E non si deve dimenticare che l’ NIDDK nel 1998 stabilì i criteri di inclusione per la diagnosi di CI e tra questi uno in particolare escludeva dalla diagnosi di CI gli individui al di sotto dei 18 anni lasciando senza diagnosi una discreta fetta di adolescenti affetti da Dolore Pelvico Cronico. Qualche ricercatore iniziò a contestare questo pensiero pubblicando dati interessanti già nel 1998. La diagnosi è essenzialmente una diagnosi di esclusione dove prima di tutto devono essere esclusi altri disturbi con sintomi simili. Spesso è difficile e complicato per un bambino descrivere i propri sintomi portando i genitori a rivolgersi a diversi specialisti. Per arrivare alla diagnosi è necessaria una dettagliata descrizione dei sintomi, una visita fisica, analisi delle urine per escludere infezioni e tutti i test per escludere altre malattie. Può essere necessario eseguire una ecografia renale e vescicale, un diario minzionale con la misurazione delle urine emesse, un esame urodinamico e, qualora possibile in relazione all’età del bambino, riempire i questionari convalidati sui sintomi. Infine la cistoscopia e l’idrodistensione in anestesia generale può aiutare lo specialista.
Trattamenti
Nessuno studio sui trattamenti è stato studiato sulla popolazione affetta da CI in età pediatrica. Sicuramente sono molto promossi tutti i trattamenti conservativi con particolare enfasi sull’importanza della dieta, l’assunzione del Calcio glicerofosfato (assolutamente innocuo), yoga, tecniche di rilassamento ed esercizi del pavimento pelvico.
Le terapie orali ed intravescicali per i bambini includono bassi dosaggi di quelle standard utilizzate per gli adulti. Devi sapere che nessun trattamento è mai stato testato sui bambini e la quantità e le dosi si basano sulla discrezione e sull’esperienza del pediatra o dello specialista in CI di questi farmaci:
Amitriptilina
Pentosanpolisolfato (PPS)
Idroxizina
Cimetidina
Gabapentina
Oppiacei come analgesici
DiMetilSulfOssido (DMSO)
Soluzione terapeutica composta da lidocaina, bicarbonato ed eparina
Molti bambini sono prostrati dalle frequenti assenze da scuola a causa dei loro disturbi e per i loro genitori può essere difficile affrontare gli effetti debilitanti della CI. Può essere utile spiegare agli insegnanti i problemi del bambino ed aggiornarli periodicamente sulle condizioni di salute per arrivare ad una loro maggiore comprensione poiché potrebbero essere necessarie frequenti assenze per effettuare le visite mediche o permessi extra per recarsi nei bagni di scuola durante le ore di lezione. E’ molto insolito infatti nel bambino urinare diverse volte in un ora e chiedere spesso di aver bisogno del bagno può essere per lui imbarazzante, può sentirsi emarginato, ridicolo e sfortunato. I sintomi possono essere mal interpretati, incompresi o considerati psicosomatici.
Come molte altre malattie croniche la CI non è causata dallo stress, non è una malattia immaginaria anche se lo stress la può aggravare. Rassicura il tuo bambino che la CI può essere curata, impara ogni cosa che riguarda la CI, come trattarla e prova le strategie sullo stile di vita suggerito dall’AICI. Alcuni cibi e bevande possono far peggiorare i sintomi come la pizza, la limonata, l’aranciata, le bibite gassate, la Coca Cola, la Pepsi, il cioccolato, molta frutta e succhi di frutta incluso il mirtillo, le merendine confezionate.